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La porta di Agropoli sarà restaurata

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Approvato il progetto esecutivo per restaurare e mettere in sicurezza l'antica porta di Agropoli. La giunta comunale ha fatto un passo fondamentale per consentire l'inizio degli interventi di recupero dell'antico portale d'accesso al borgo antico, da sempre simbolo della città.

Da tempo cittadini e associazioni ne chiedavano il recupero poiché l'arcato lungo tutto il suo perimetro presentava evidenti segni de degrado. In ampie zone, infatti, le pietre avevano perso la malta che le legava insieme, alcune sono già state inesorabilmente perdute mentre altre non sono più adeguatamente fissate, si muovo e l'azione di qualche vandalo potrebbe causarne il distacco e la perdita. Anche lo stemma degli ultimi feudatari di Agropoli, i Sanfelice, che sormonta la struttura, è fissato in modo precario e potrebbe cedere con il rischio che si rompa facendo perdere un patrimonio storico per la città di grandissimo valore. Già lo scorso autunno ancuni esperti lanciarono l'allarme indicando la necessità di "un intervento rispettoso dei principi della Carta del Restauro, con un piano di lavoro idoneo, che contempli lo studio e l'analisi dello stato generale del Portale, individuando anche eventuali interventi impropri occorsi negli anni per porvi, nell'occasione, rimedio". Da palazzo di città è stata preventivata una spesa di circa 50mila euro.

"L’Amministrazione comunale - spiega il sindaco Franco Alfieri - per favorire la conservazione del patrimonio monumentale storico e culturale presente sul territorio ha deciso di intervenire per effettuare, tra l’altro, il restauro della porta Saracena di Agropoli subordinando l’esecuzione di una serie di opere che non ne alterino le peculiarità storico-artistiche e tipologiche e ne consenta la sua valorizzazione e conservazione nel tempo". Tale intervento - aggiunge il primo cittadino - rappresenta un passo fondamentale per dare attuazione ad una importante iniziativa di riqualificazione di una delle principali testimonianze storiche della Città di Agropoli di un tempo".

Il comune ha già ottenuto l'autorizzazione ad intervenire da parte della Soprintendenza per i beni archeologici

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